Cervara di Roma: una perla tra cielo e terra alle porte della Capitale
- Valentina Colombi
- 13 ott 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 1 feb 2019

Arroccato sulla cima di un monte da cui si gode di un panorama mozzafiato con i suoi 1.053 metri s.l.m., il borgo medievale di Cervara di Roma è il più alto Comune della Provincia di Roma.
Il piccolo paese a soli 70 km dalla Capitale è anche la porta d'ingresso al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, la più grande area protetta della Regione Lazio con oltre 30mila ettari di estensione.
Cervara di Roma conserva un centro storico caratterizzato da una miriade di stradine, vicoli, archi, alti muraglioni e ripide scalinate che lo percorrono in lungo e in largo, dove lontani dalla città e dal rumore delle auto, sembra il tempo si sia fermato.
Qui tra i profumi del bosco portati dal vento e l’odore dei camini accesi già a fine settembre, ancora oggi non è raro incontrare contadini di ritorno dalla montagna con i loro asini carichi di legna o vecchine sedute sull’uscio di casa intente a fare l’uncinetto.

Un museo a cielo aperto | La Montagna degli artisti
Artisti provenienti da tutto il mondo hanno frequentato Cervara di Roma sin dai primi anni dell’800. In molti vi hanno soggiornato per periodi più o meno lunghi, lasciando tracce del loro passaggio : opere in forma di poesia e pittura, raffigurazioni di paesaggi, immagini sacre, personaggi del luogo e versi dipinti sulle pareti delle case del centro storico e sui muraglioni delle scale che salgono fino al rudere dell’antica Rocca medievale o scolpite nelle rocce su cui Cervara poggia. Tra le opere più importanti troviamo le incisioni di Bartolomeo Pinelli, i quadri di Ernest Hébert e, a partire dalla prima metà degli anni ‘80, le rocce del borgo trasformate in animali e figure umane dallo scultore Vincenzo Bianchi in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Simbolo internazionale del paese è la Scalinata degli Artisti nel cuore del centro storico, sulle cui mura si trovano incise le note dell "Notturno-Passacaglia per Cervara" del M° Ennio Morricone, cittadino onorario di Cervara di Roma.
Antiche tradizioni | Il Museo della Montagna e della Transumanza Il Museo testimonia la centralità della posizione della donna in una società in cui gli uomini erano impegnati nella transumanza, per nove mesi l'anno, da settembre a giugno. La donna pertanto amministrava oltre la casa i beni della famiglia, potendoli ricevere insieme alla dote in oro dello sposo. Una sezione importante del Museo ubicato sotto la Collegiata, è costituita proprio dagli ex voto, oggetti devozionali, arredi e gioielli che le donne lasciavano presso il Santuario della Madonna della Portella. Tale usanza rivive ogni 8 di settembre quando una suggestiva processione notturna dalla chiesa parrocchiale arriva fino alla piccola chiesa fuori dal paese dedicata alla Vergine. Ex voto e oggetti sacri vengono conservati nelle due stanze principali del Museo, insieme ai colorati costumi tradizionali cervaroli e agli oggetti dell’economia tradizionale, basata sui mestieri itineranti e sulla transumanza.
Visite guidate | Area Faunistica del Cervo A circa 2 km dal centro del paese si trova un’area faunistica all’interno della quale è possibile ammirare splendidi esemplari di Cervo. Gli operatori del Parco dei Monti Simbruini, a partire dalla primavera, vi accompagneranno lungo il percorso fornendo spiegazioni sulle abitudini e sull’habitat dei cervi. La visita va prenotata ed ha il costo di 3€ a persona, gratis per i bambini fino a 6 anni. (Nota: il costo del biglietto d'ingresso potrebbe subire variazioni, si consiglia la verifica sul sito dell'Area Faunistica.).
Area Faunistica del Cervo Info & Prenotazioni Tel. 0774.827221 (orario 09-14)

Cervara sotto le stelle | L’ Osservatorio Astronomico
L'Osservatorio "Claudio Del Sole" è una struttura pubblica posta ad un’altitudine di 1120 mt s.l.m., inaugurata il 12 Luglio 2008, è gestita dai volontari dell’Associazione ASTRIS che, in collaborazione con il Comune di Cervara di Roma, organizza osservazioni al telescopio della durata di circa 30’ per ogni gruppo (massimo 10 persone) nelle giornate del sabato tra Luglio e Agosto con i seguenti orari : 21.30 – 22.15 – 23.00 – 23.45.
Osservatorio "Claudio Del Sole" Info & Prenotazioni astris@astrisroma.org Sito Associazione ASTRIS www -astrisroma.org

I Tratturi del Parco | Percorsi e itinerari nel verde
Oltre all’arte e alla cultura Cervara di Roma offre ai visitatori un territorio ricco di paesaggi, boschi, pianure e sentieri immersi nel verde del Parco Regionale dei Monti Simbruini.
A pochi chilometri dal borgo troviamo Campaegli, 1500 m.s.l.m., che con il suo villaggio caratterizzato da residence e chalet immersi nei boschi di lecci, faggeti e pini, propone itinerari per appassionati di escursioni a piedi, in bici o a cavallo in estate e comode piste da percorrere con le ciaspole o con gli sci di fondo durante l’inverno.
Dalla piana di Campaegli, percorrendo su una strada sterrata d’estate, pista di sci nordico durante l’inverno, si arriva a Monte Livata e da qui a Campo Dell’Osso e Monte Autore, fino al Santuario della SS. Trinità nel Comune di Vallepietra.

Un altro itinerario percorribile sia a piedi che in bici o a cavallo da Campo dell’Osso conduce all’ altopiano di Camposecco, una distesa di vaste praterie circondate da faggeti secolari, nelle quali ancora pascolano mandrie di cavalli allo stato brado. Qui per il particolare paesaggio sono state girate alcune scene del famoso film a metà strada tra il puro spaghetti-western alla Sergio Leone e commedia, “Lo Chiamavano Trinità” di E. B. Clucher (Enzo Barboni) con Bud Spencer e Terence Hill. Da Camposecco un altro sentiero porta fino al Comune di Camerata Nuova, ai confini con l’Abruzzo.
ll Centro Equitazione di Campaegli
Associazione sportiva equestre con maneggio, organizza passeggiate tra i boschi a cavallo per adulti e bambini con guide qualificate, giornate dedicate all’avvicinamento al cavallo, gare, tornei e gimkane.
Info & Prenotazioni
Centro Equitazione Campaegli
La cucina locale | La tradizione a tavola
La cucina offre piatti della tradizione locale, buona e genuina. Immancabili i funghi porcini da assaporare con i primi fatti in casa, come fettuccine, strozzapreti e gnocchi o come accompagnamento dei secondi di carne alla brace. E ancora la polenta al sugo di spuntature, abbacchio al forno o pollo alla cacciatora. Per i vegetariani oltre ai porcini, il tartufo fresco tipico della zona, la ricotta di pecora utilizzata come ripieno per i ravioli o servita come antipasto insieme ad altri formaggi e al miele locale.

Tra i contorni da provare assolutamente il Pappaciucco, piatto povero tipico della zona del Sublacense di derivazione contadina, composto da erbette di campo ripassate in padella insieme alle patate locali e alla pizza di granturco cotta sulla brace e i carciofi alla maggiorana.
Il vino proveniente dalle zone limitrofe, accompagna il pasto fino ai dolci locali, amaretti, ciambelle al vino, tozzetti e Salame del Re.
Un consiglio : non dimenticate di chiedere il liquore alla Genziana a fine pasto per garantirvi un’ottima digestione!
Info utili
a cura di Valentina Colombi [ Womaapp | WE ARE]
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