Adalù, la moda rivoluzionaria, femminile ed ecologica
- Monica Garau
- 29 mag 2019
- Tempo di lettura: 4 min
WomaApp intervista Adalù, un marchio che nasce dall'idea di unire la qualità del #made in Italy con un abbigliamento tecnico per le amanti del mare e delle onde che non rinunciano alla propria sensualità. Disegno moderno dal sapore retrò, tessuti di recupero innovativi, linee confortevoli. Scopriamo insieme questa storia di imprenditoria femminile che se da una parte assomiglia a un sogno, dall'altra tiene gli occhi ben aperti per salvaguardare il nostro ambiente preferito: il mare!

Immaginate due nonne, una macchina da cucire e una nipote curiosa e con un innato talento per la moda. Pensate possa nascere qualcosa di magico? Senza dubbio, direi!
La storia della linea di costumi Andalù inizia quando la sua creatrice Valeria Donati, trentenne romana, capisce che le tradizioni sartoriali tramandatele possono essere unite alla sua passione per il surf, che come tutti gli sport acquatici richiede un abbigliamento dalla grande vestibilità. La moda di Valeria è pensata per una donna dinamica e avventurosa, ma anche noi di WamaApp crediamo che anche lei ha coraggio e forza di volontà da vendere!
Certamente entrambe condividiamo la passione per il surf e i suoi modelli ispirati agli anni ’50, o dalle fantasie naturali, mi hanno conquistata fin da subito, come se non bastasse mi sono resa conto di aver conosciuto un’imprenditrice determinata, giusta con i suoi dipendenti, rispettosa della natura, e consapevole dell’impatto che anche le piccole e medie imprese come la sua possano avere sull'ambiente, se non si prendono precauzioni.
Valeria, siamo curiose di scoprire come è iniziata la tua avventura di imprenditoriale. Vuoi raccontarcela?
Certo. Tutto è iniziato per necessità e inspirato dalla mia passione per il surf che mi ha portato a realizzare un body a maniche lunghe per sentirmi comoda e femminile in acqua. Le mie creazioni hanno riscontrato successo da parte di chi me le vedeva indossare e, grazie all'incoraggiamento di una mia amica a partecipare a un bando regionale, il mio progetto ha ricevuto il finanziamento per partire come piccola impresa.
Ci interessa molto sapere se ti sono capitati episodi sgradevoli essendo una donna imprenditrice.
No, assolutamente. Piuttosto si ha spesso la sensazione che alcuni interlocutori se ne approfittino della giovane età prima di tutto e probabilmente anche del sesso. Nonostante ciò non bado a certi atteggiamenti che spesso sono solo parte di un retaggio culturale dal quale è necessario evolversi, il primo passo per me è non dargli alcun peso e andare avanti concentrandomi sulle mie necessità.
Ada e Lù sono le tue nonne e la tua inspirazione, da qui deriva anche il nome del tuo brand. Qual è la cosa più importante che ti hanno insegnato?
Mi hanno insegnato ad essere una persona di buon cuore, accogliere, ascoltare, amare e sognare. Mi hanno trasmesso il valore della semplicità, uno stato di grazia per niente facile da perseguire, e da loro ho anche ereditato il dono più grande: le mani d’oro.
Ti fa decisamente onore il fatto che tu abbia basato l'etica di Adalù sull'eco-sostenibilità. In quale modo, tu e le tue dipendenti, salvaguardate le persone e l’ambiente?

Abbiamo a cuore l’ecologia così tanto da dare per scontato sia un concetto già largamente diffuso, invece ci siamo tristemente rese conto del contrario. Ciò nonostante facciamo il possibile perché ci sia consapevolezza dei danni che causano le nostre scelte errate e della responsabilità che abbiamo tutti sull'ecosistema. Quindi no plastica, sì al riciclo, al riuso e alla limitazione degli sprechi, già da anno infatti abbiamo introdotto nelle collezioni articoli pensati e realizzati con lycra derivata da materiali di riciclo. Il sacrificio in termini economici è stato reale ed è per questo che è stato necessario un passo graduale ma che arriverà ad essere definitivo. Il prossimo passo sarà portare ad esaurimento vecchie scorte di materiali per sostituirli con nuove stoffe riciclate, una di queste è la RENEW, fatta con fibra di nylon rigenerato derivato da reti da pesca, tappeti e altri materiali di scarto portati a nuova vita. Personalmente tengo molto anche al"inquinamento" dell’ambiente di lavoro, nel senso di atmosfera lavorativa, per me è molto importante che si respiri un'aria di condivisione, passione e pulizia nel senso più interiore del termine, aiuta a essere ispirati e favorisce il buon umore.
Tra tutte le tue creazioni, quale pensi sia la più originale?
La più originale è il DryHat, il cappello asciugacapelli, una vera invenzione che ha cambiato il mio modo di donna di vivere lo sport d’inverno. Per capire di cosa si tratta andate a vedere sul nostro sito e cercateli nella categoria Accessori > Dry Hat.
Quale progetto professionale vorresti realizzare in futuro?
Il mio sogno è molto chiaro: vorrei creare uno spazio contemporaneo dove dare vita ai prodotti Adalù, non la chiamerei una fabbrica piuttosto una comunità di persone che lavorino con tranquillità, parità di retribuzione in base alle mansioni, con un asilo adiacente per le madri che ne hanno bisogno, dove insegnare ai bambini alcuni valori fondamentali. Sto parlando dell’importanza del lavoro, del pensiero e della cultura, del rispetto per le persone più anziane che bisogna ascoltare stando in silenzio. Sono gli stessi valori che mi sono stati trasmessi e che ogni giorno mi aiutano ad affrontare la vita.
“Noi siamo donne e amiamo le rivoluzioni!”, ecco come Valeria ha trasformato le sue passioni e la tradizione femminile della sua famiglia in un progetto concreto che si impegna a eliminare l’uso della plastica nelle confezioni e a creare meno emissioni di CO2 riducendo le distanze dei fornitori.
La sua indole romantica tradotta nell'eleganza dei suoi costumi, la tenacia nel far avverare il suo sogno sartoriale di imprenditoria femminile, la sua grande attenzione e consapevolezza per l’ecologia è da ammirare e sono sicura che riuscirà a far riflettere e ispirare molte di noi.
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